Addio Penny. Addio piccolina.
Il destino è stato crudele con te strappandoti poco più che cucciolona alla nostra famiglia.
Sei entrata nella nostra vita senza pretese, senza aspettative particolari e con il solo scopo di far compagnia al vecchio Argo. Nemmeno la guardia ti si chiedeva. A te, a cui nessuno ha mai dato la patente del cane di razza, chi poteva chiedere qualcosa? Nessuno. E così come nessuno ti chiedeva niente, così nessuno pensava di darti più di tanto. Nessuno pensava di legarsi a te in mnaiera particolare. Nessuno pensava di provare per te qualcosa più di un generico e politicamente corretto affetto Si; affetto; certo. L'affetto l'avevamo messo in conto. L'affetto è un sentimento carino, gestibile; niente a che fare con quello che si provava per Argo.
Ma...no sbagliato. Meglio dire per fortuna. Per fortuna però, i sentimenti non viaggiano secondo dei percorsi lineari, come un treno puntuale su dei rigidi binari. Sai da dove parte, sai dove arriva. I sentimenti corrolo liberi su un prato e procedono spensierati e leggeri accarezzando i fiori. I sentimenti incespicano tra i tuoi pedi e poi scattano rapidi come un fulmine attirati da qualcosa dietro un albero. I sentimenti crescono e traboccano senza che tu te ne accorga.
I sentimenti si trasformano e quello che era affetto adesso è dolore e lacrime. E ti assicuro che è stato amore.
Addio piccolina. Addio Penny.
Non ho ancora il coraggio di dirlo a Mario e soprattutto a Ilario il tuo "addestratore". Se puoi, dovunque tu sia, fai in modo che non soffrano troppo.
lunedì 13 gennaio 2020
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